È possibile che la serie “L’estate in cui imparammo a volare”, disponibile sulla piattaforma Netflix, sia basata su una storia reale?
Molte persone si sono chieste se “L’estate in cui imparammo a volare” sia realmente tratta da una storia vera. La risposta è negativa, anche se il libro di Kristin Hannah, “Firefly Lane”, su cui è basata la serie Netflix, è stato influenzato da numerosi avvenimenti reali riguardanti la scrittrice. Come raccontato dal sito di intrattenimento cinemaserietv.it, ad esempio la morte della madre dell’autrice a causa di un cancro al seno quando aveva 26 anni è stata una tragedia che l’ha spinta, una volta diventata adulta, a cercare di comprendere e a ricostruire la figura materna attraverso il personaggio di Kate Malarkey, interpretato nella serie dall’attrice Sarah Chalke. Come raccontato a Netflix, “Quando ho compiuto 40 anni mi sono detta ok, adesso è finalmente giunto il momento di cercare di scoprire chi fosse davvero mia madre. La maggior parte delle persone sarebbe andata in terapia, ma essendo una scrittrice ho sentito l’esigenza di scavare dentro la mia testa e ricreare la sua figura su carta”. Un libro che quindi è in parte il risultato dell’elaborazione del lutto di Hannah, ma non solo. Durante un’intervista rilasciata a Tudum, la scrittrice ha infatti affermato che il libro è una rielaborazione di molteplici eventi significativi avvenuti nel corso della sua vita, nonché una riflessione profonda sul valore dell’amicizia femminile e sulla sua esperienza di madre nel mondo del lavoro. Per quanto riguarda invece il carismatico personaggio di Tully Hart, che nella serie ha il volto di Katherine Heigl, Hannah ha rivelato quanto segue: “Mi sarebbe molto piaciuto essere come Tully. La mia vita sarebbe stata decisamente più divertente, ma no, anche io sono una Kate.”
La serie Netflix – la cui seconda e ultima stagione si è da poco conclusa, con grande rammarico di tutti gli appassionati – racconta la storia di un profondo legame di amicizia, o meglio di sorellanza, che si sviluppa a partire dagli anni ’70 tra due adolescenti molto diverse fra loro: Tully Hart, giovane spavalda e appariscente con una madre hippie tossicodipendente e un futuro scritto nelle stelle, e Kate Mularkey, una coetanea timida e insicura con alle spalle una famiglia stabile e tradizionale. Due personalità complementari che comprendono ben presto la forza di un legame che resiste, e anzi si rinsalda, di fronte agli smottamenti della vita, delle relazioni e del tempo che passa. Nella serie, così come nel libro, gli eventi si spostano avanti e indietro nel tempo, offrendo una panoramica dell’intero percorso di vita delle due amiche e mostrando le dinamiche e il sorprendente viaggio di un legame straordinario, intenso ed emozionante.
Per garantire alla storia la giusta dose di credibilità, è stata quindi fondamentale la selezione di un cast che restituisse al meglio l’essenza di un legame così intimo e simbiotico. La scelta delle attrici Katherine Heigl e Sarah Chalke – entrambe note per i ruoli nelle serie mediche di successo “Grey’s Anatomy” e “Scrubs”-, ha ricevuto il pieno sostegno della scrittrice di “Firefly Lane”, rimasta impressionata dalla chimica mostrata dalle due interpreti durante la lettura di alcune parti della sceneggiatura.
Alla showrunner Maggie Friedman va però il merito di aver convinto Kristin Hannah a cedere i diritti per l’adattamento televisivo, poiché la scrittrice era preoccupata che la trasposizione su piccolo schermo non fosse in grado di rendere appieno la profondità e le sfumature di un’amicizia che accompagna due donne per tutta la vita. Se avete già guardato la serie e letto il libro, avrete sicuramente notato alcune significative modifiche apportate alla trama originale. Se infatti la prima stagione rimane piuttosto fedele al materiale di partenza, nella seconda gli autori Netflix si sono presi diverse libertà creative. Hannah ha poi confermato che il suo coinvolgimento è stato solo parziale, ma che, nonostante questo “Quello che hanno conservato, che è la cosa più importante, è il valore dell’amicizia femminile. È ancora, e sempre, Tully e Kate.”